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About me

STEFANO ENZO STORY.

Mio nonno diceva sempre: “Non è importante cosa fai nella vita, ma è come lo fai che dice chi sei”.

Ero un ragazzino sognatore la prima volta che sentii quella frase e, ancora oggi, quelle parole ritornano a guidarmi in ogni cosa che faccio.

Concluse le scuole medie, mio padre mi costrinse a lavorare nell’orto del nonno. Vengo dalla Laguna Nord di Venezia e, per un ragazzino con le idee ancora poco chiare sul suo futuro, quella era la strada meno in contrasto con le pressioni dell’ambiente circostante. Tuttavia, grazie al lavoro nell’orto e alla vicinanza con mio nonno – un uomo semplice ma dal forte temperamento – conobbi il valore della fatica, imparai a rispettarla e onorarla, capii che solo attraverso dei sacrifici è possibile gioire dei frutti del proprio lavoro. Lì, inoltre, toccai con mano i prodotti della terra e cominciai a sviluppare la mia sensibilità gastronomica.

In seguito studiai grafica in un istituto privato di Treviso. Era un modo per ampliare i miei orizzonti, cercare nuovi stimoli, uscire dallo stallo di una vita in provincia dove una scelta del genere era per certi versi coraggiosa. Furono i primi, fondamentali passi in un mondo nel quale ritornai in maniera più decisa qualche anno dopo.

Il concetto di fatica riemerse anche nell’anno di leva militare, un ambiente dove tutti sono in competizione. Anche qui nella mia testa ritornavano le parole del nonno “…è come lo fai che dice chi sei”, ed è forse per l’impegno che ci metto anche nelle cose che all’apparenza sono secondarie, che durante la naja ricevetti i miei primi ufficiali attestati di stima, tanto che mi affidarono il ruolo di responsabile acquisti per il settore vettovaglie. Fu un’esperienza dura, che mi fece maturare e diventare più scaltro nel confronto con gli altri. In quei mesi difficili imparai alcune dinamiche nelle relazioni interpersonali che si rivelarono utili lungo il mio percorso di imprenditore, come ad esempio nella gestione dei fornitori.

Dopo l’istituto di grafica e il servizio militare, sentii l’esigenza di provare un’esperienza nuova e, quasi per caso, finii per fare il bagnino in uno dei più prestigiosi e vasti campeggi d’Europa. Coincidenza bizzarra, considerando che prima di allora non sapevo nuotare e che da bambino avevo anche rischiato di affogare cadendo da una barca! Era forse un modo per superare le paure, andare oltre i miei limiti. Dalla debolezza iniziale nei confronti dell’acqua, diventai in poco tempo istruttore di nuoto e in seguito aprii anche un’attività di noleggio e scuola per sport acquatici. All’epoca avevo uno stile stravagante che seguiva la moda del momento ma, a discapito dei pregiudizi, mi guadagnai presto credibilità e rispetto.

Parallelamente portavo avanti le mie passioni, instancabile. Avevo bisogno di fare sempre cose nuove, re-inventarmi continuamente. Così, a circa 24 anni, fondai con degli amici un’agenzia per l’organizzazione di eventi e feste nei locali, chiamata Eklettika. Le mie nozioni di grafica si rivelarono utili, in quel contesto, per dare un’immagine originale al gruppo. Inoltre fu una delle prime occasioni in cui emerse il mio spirito organizzativo e la voglia di creare aggregazione. Fu un’esperienza breve, ma in cui ho imparato cose essenziali per ciò che faccio adesso, soprattutto nell’ambito delle pubbliche relazioni o quando ad esempio organizzo serate utili per il team building: avendo uno staff giovane, si è rivelato strategico non tralasciare gli aspetti ludici.

Sempre in quegli anni tornai a più riprese agli studi di grafica, formando una buona competenza nell’ambito. Un mondo, quello delle arti visive, che mi ha sempre affascinato, tanto che mi dedicai alla fotografia e alla pittura, riuscendo ad esporre i miei lavori ad alcune mostre, vendendone qualcuno. Conoscenze e passioni che mi permettono, al giorno d’oggi, di curare al meglio l’immagine e la comunicazione della mia azienda.

Nel frattempo continuava la mia attività al camping e nel 2000 – all’età di 31 anni – fondai assieme a due colleghi Linea di Costa, azienda di servizi al turismo. Era giunto il momento di concretizzare le mie esperienze e assumermi la responsabilità di prendere delle decisioni. Un passo decisivo per la mia carriera nel mondo dell’imprenditoria.

La continua sete di conoscenza e la necessità di saziare la fame creativa, uniti alla voglia di fare qualcosa di stimolante per la zona in cui vivo, mi portarono a fondare l’associazione culturale “I porti dell’io”, nel 2007. Con la quale vennero prodotti dei documentari proiettati in festival internazionali e distribuiti con i quotidiani della provincia di Venezia, nonché furono organizzati eventi ed attività culturali sul territorio.

Nel 2008 diventai sommelier. Una passione, quella per il vino, che risale a quando ero molto piccolo e di nascosto ebbi la sfrontatezza di sorseggiarne di appena pigiato, direttamente dal torchio. Il vino fa quindi parte della mia personalità ed è in stretto legame con le varie fasi della mia vita. Il modo stesso in cui lo approccio è cambiato molto nel corso degli anni ed è in continua evoluzione.

 

Intanto Linea di Costa continuava a crescere e io a prendermi sempre più responsabilità, passando nel 2011 da socio partner a unico proprietario e amministratore. Gestire l’azienda in tre fu molto difficile; pensavamo che essendo amici avremmo potuto superare assieme tutte le problematiche, ma ben presto ci scontrammo con la dura realtà: gli interessi personali o le piccole vanità di ciascuno crearono una scissione insanabile. Tuttavia, l’attraversare quei momenti complicati ha innescato in me la volontà di migliorarmi e di far crescere la mia cultura imprenditoriale.

Linea di Costa è sempre stata un’opportunità per esprimere la mia filosofia aziendale, abbinando alla crescita personale anche quella professionale. Precisione, Passione ed Etica sono i nostri pilastri fondamentali, atti a garantire sicurezza e benessere ai clienti. Valori che cerco di trasmettere anche al mio staff, stimolando la crescita e l’entusiasmo di ciascun collaboratore.

Il biennio 2011-12 è stato fondamentale: oltre ad essere diventato l’unico amministratore dell’azienda, in quel periodo ho dato vita anche Me.de.a. – media design advisor, agenzia di comunicazione con un network di collaboratori sparsi in tutta Europa, e ho aperto you@molino, locazione turistica nello storico Mulino Stucky alla Giudecca, attività nel cuore di Venezia.

Parallelamente non ho mai smesso di imparare cose nuove, seguendo diversi corsi di formazione per arricchire le mie conoscenze in svariati ambiti: da un corso di teatro a uno di leadership, dai corsi di Business English in Gran Bretagna al workshop di fotografia a Helsinki, dall’approfondimento nell’ambito della comunicazione al diploma di terzo grado come sommelier. Come se ci fosse un unico filo conduttore lungo tutta la mia vita, che va dal pigiare l’uva a piedi nudi nell’orto con mio nonno, alle nuove frontiere della comunicazione e gestione manageriale. Conoscenze multiple come mattoni che vanno a formare la mia personalità, ogni tassello utile all’altro, che si sostiene a vicenda, creando la figura di un leader multidisciplinare dalla mentalità aperta, sempre pronto a sperimentare ed arricchire i propri orizzonti. Facendolo nel migliore dei modi possibili, perché, in fondo, nella vita non è importante quello che fai, ma è il come lo fai a dire chi sei.